La Pasqua di questo anno 2020

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Pregare….. vuol dire, come il più delle volte accade, ”biascicare” automaticamente parole imparate a memoria, con la mente spesso tra le nuvole? Si sente ancora dire: ”Io la mattina e la sera dico una “Ave Maria”. Per alcuni pregare significa “volere” dal Signore una grazia che ci sta a cuore.

La preghiera non è questo. La preghiera è colloquio con Dio. E’ “parlare” con Lui, nella certezza che Egli è presente e ci ascolta. E’ raccontargli le nostre ansie, esporgli i nostri problemi, chiedere luce, ispirazione, grazia. Certi che Lui, sempre, agirà ed elargirà il meglio per noi. Pregare e stare in silenzio e in adorazione davanti al Tabernacolo. Pregare è….. innamorarsi di Dio, non poter fare a meno di Lui, sentire questo bisogno spirituale di stare con Lui, di fare ogni cosa per Lui, perché ci faccia strumenti della Sua Volontà.

Accettiamo questo invito alla preghiera. Sentiremo così una pace profonda. Aridità, vuoto interiore, insoddisfazione, crucci, sofferenze fisiche e morali, croci, preoccupazioni; tutto scomparirà. Perché l'unione con Dio, l'abbandonarsi a Lui, infonde la vera e serena felicità.

Accettiamo l'invito ad entrare, con l'aiuto del Signore, in quella profondità detta “preghiera del cuore”. Quella che la Vergine Maria, raccomanda a tutti suoi figli.

don Cesare