Orario S. Messe
Feriali:
Ore: 17.30
Sabato e Vigilie:
Ore: 17.30
Festive:
Ore: 10.00 - 11.30
La parrocchia non è principalmente una struttura, un territorio, un edificio.
La parrocchia è in primo luogo una comunità di fedeli.
Ecco il compito della parrocchia oggi: essere una comunità, riscoprirsi comunità.
Cristiani non si è da soli. Essere cristiani significa credere e ricevere la propria fede insieme agli altri, essere Chiesa, Comunità.
Nulla può fermare il nostro cammino. Ecco la luminosa vocazione di una Comunità: sforzarsi, fondendo insieme tutte le differenze umane.
Unità tra anziani e giovani, donne e uomini, ricchi e poveri.
Maria, Madre della Chiesa, ci può aiutare a far sì che nella nostra parrocchia risplenda il volto di Cristo, realizzando sempre più la nostra vocazione, cioè quella di essere fra gli uomini presenza di Gesù.
Lettera aperta
Carissimi,
è inutile nascondersi, ci sono momenti nei quali i nodi vengono al pettine e non è più possibile rimandare.
Allora bisogna avere coraggio di andare avanti, nonostante tutto, con fiducia. Ricominciare ancora, perché la fiaccola della speranza continui ad ardere.
Senza speranza, infatti, la voglia di vivere muore e si affloscia. Nella vita ci sono momenti di crisi, di panico che non dipendono dalle nostre relazioni con le persone, dagli interessi finanziari o ancora da malattie, ma da qualcosa di ben più profondo.
Nella Bibbia una cosa mi ha sempre sconvolto e interrogato a fondo, ed è la chiamata fatta da Dio ad Abramo.
Ebbene Abramo, il primo pellegrino ricercatore di Dio, era un uomo molto ricco, ma abbandonò tutto perché senza Dio era un uomo solo. Quella solitudine lo sospinse a vagare per anni nel deserto, fino a quando incontrò l’Autore della vita, Colui che ha in mano il destino di ogni uomo.
Chissà quanti, come Abramo, sono partiti senza mai arrivare, ma non importa, ciò che conta è il coraggio di continuare a credere e a sperare nell’Amore: questo è ciò che salva, tutto il resto è un dettaglio.
Proviamoci ancora!!!
“Proviamoci ancora” mi è stato detto a proposito del nostro SITO PARROCCHIALE che ha sostituito il nostro giornalino Comunità Nuova. Tutto questo ho voluto per testare.
Quello che mi ha ferito, è stata la solitudine, non collaborando si fa sì che tutto vada alla deriva.
La verità che ci fa male è che abbiamo perso il gusto per la vita, la gioia di condividere e comunicare, la semplicità di stare assieme.
Il mio saluto
Don Cesare
SABATO 30 GIUGNO 2018
Programma:
ore 20,30 Raduno nel piazzale dei Ponti di Vara
ore 21,00 Processione con fiaccolata alla Cappella della Madonna del Cavatore di Fantiscritti
Recita del Santo Rosario, con commento dei Misteri, preparato dalle Comunità Parrocchiali dei Paesi a monte.
Con la partecipazione di Mons. Giovanni Santucci, Vescovo.
O Maria, patrona dei Cavatori prega per noi.
Con il Mercoledì delle Ceneri inizia il nostro cammino quaresimale in preparazione della Pasqua. È un periodo, la Quaresima, nel quale dobbiamo avere maggior attenzione verso la nostra fede in quanto siamo chiamati a verificare le nostre scelte cristiane.
Non tutti vedono questo tempo dell'anno liturgico nella prospettiva indicata tant’è che, purtroppo, il termine Quaresima sembra essere diventato quasi sinonimo di noia, grigiore.
Viviamo sommersi da mille pensieri, andiamo sempre di corsa senza riuscire a trovare quasi mai un attimo per fermarci; passiamo giorni, settimane ed anche anni senza preoccuparci di alzare lo sguardo, forse solo per un momento, verso l’Alto.
Tutto ciò che bussa con arroganza alla porta della nostra vita, anche se fatuo, entra; ciò che invece si presenta con rispetto e discrezione anche se valido, rimane fuori.
Siamo così abituati alle cose preconfezionate da non riuscire più ad apprezzare ii momento in cui siamo chiamati a fare scelte nostre in prima persona. Non siamo più abituati a convivere con noi stessi e la nostra coscienza. Abbiamo paura di pensare, di farci domande, di scrutare l’orizzonte per timore di scorgere qualcosa che non è in linea coi dettami della moda corrente.
II cristiano però sa che il presente non esaurisce le sue aspettative; sa che il presente è in ordine ad un tempo che non finirà più. La fede gli dice che la persona è chiamata alla vita eterna e che il suo traguardo, quindi, va oltre il tempo come lo concepiamo noi.
Diventa allora naturale per il fedele, dopo un anno di tante preoccupazioni, che ci sia un momento di sosta per verificare se la direzione presa dalla propria vita sia quella giusta.
I cristiani, nel periodo della Quaresima, sono chiamati a fare la scelta tra Dio, gli idoli o il nulla; infatti nella Veglia pasquale ci verrà chiesto: “Rinunciate al male...?”, “Credete in Dio, Padre Onnipotente, in Gesù Cristo...?”
Noi risponderemo: “Rinunciamo...”, “Crediamo…”
II cammino quaresimale ci aiuta a rendere vere le nostre risposte!
Don Cesare
La Pasqua è, in molte nazioni, l’occasione per La Benedizione delle Famiglie.
Dal Vangelo abbiamo il vivo ricordo di Gesù che, quando manda i discepoli in missione, ordina loro di entrare nelle singole case porgendo per prima cosa il saluto del Signore: "Pace a questa casa" (Lc. 10,5).
Per gli Ebrei, il saluto, l’augurio di pace, non era semplicemente una frase convenzionale. Essi pensavano che veramente la pace di Dio entrasse in quella casa; e "pace" significava per loro salute fisica, concordia di animi, pienezza di doni di Dio goduti in comune, presenza di Dio. Tanto più che questo significato era presente nelle intenzioni di Gesù quando ordinava: “In qualunque casa entriate, per prima cosa dite: Pace a questa casa!” (Lc 10,5). E quindi commentava: “Se quella casa ne è degna la vostra pace scenda su di essa...” (Mt 10,13).
Con queste ultime espressioni Egli rendeva evidente che la pace, cioè il saluto, non era per Lui una parola vana, di pura convenzione.
È chiaro che la casa era, sì, materialmente luogo e simbolo della famiglia, ma era soprattutto “la famiglia”, l’insieme delle persone che abitavano quella casa.
L’antichità cristiana, piena di questi ricordi, amava che fossero benedette le case, in particolare quelle di nuova costruzione. Il rito della benedizione comincia proprio con le parole che sono eco di quelle evangeliche: “Pace a questa casa e quanti vi abitano!”
Tra questi possiamo ben pensare che siano inclusi coloro che verranno ad abitarvi, i bambini che nasceranno, gli sposi, altri parenti che si aggiungeranno a quelli che vi hanno precedentemente abitato.
Pace a questa casa è parola di benedizione divina per i bisogni temporali, per le malattie, per le necessità spirituali, per la concordia di tutti, per la crescita umana e cristiana.
Pace a questa casa, è come dire: “È il Signore che viene qui, che vuole rimanere qui”. Se La chiesa è la casa di Dio e della famiglia cristiana, la casa è anch’essa un tempio in cui Dio abita familiarmente con i genitori, i figli, i parenti tutti.
Il ritorno annuale delle Benedizioni, con inizio II 15 febbraio 2018, ricorda che Dio viene e rimane in ogni casa in tante altre maniere, specialmente ogni volta che qualcuno dei suoi membri cresce nell’amore di Dio e del prossimo; soprattutto ogni volta che qualcuno ha ricevuto Gesù nella comunione o ha partecipato all’ascolto della Parola e al Mistero Eucaristico.
Il momento della Benedizione delle famiglie è anche incontro del sacerdote con la Comunità parrocchiale a lui affidata, ed anche l'occasione per lo scambio reciproco dell'augurio cristiano di Buona Pasqua.
Fin da ora un ringraziamento per la vostra accoglienza, mentre vi presento ii calendario relativo alla visita e benedizione delle famiglie.
Don Cesare
DOMENICA DELLE PALME
Ore 10.00: S. Messa della Comunità
Ore 11.00: Benedizione delle Palme nel piazzale dell'oratorio
Ore: 11.30: S. Messa solenne
GIOVEDì SANTO
Ore 18.00: S. Messa "In Coena Domini"
Ore 21.00: ora di adorazione e di Preghiera all'altare delle Reposizione
VENERDì SANTO
Ore 18.00: Liturgia "In Passione Domini"
Ore 21.00: Via Crucis cittadina
SABATO SANTO
Confessioni
Ore 23.00: Veglia Pasquale e S. Messa della notte
S. PASQUA
Ore 10.00: S. Messa
Ore 11.30: S. Messa solenne
LUNEDì DELL'ANGELO
Ore 10.00: S. Messa
Ore: 11.30: S. Messa